Bonus professionisti, lo stanziamento per maggio sarà nel Dl agosto
Il reddito di ultima istanza per i professionisti sarà inserito nel Dl Agosto, quindi il decreto interministeriale che stanzia risorse “non avrà più motivo di essere redatto”. È quanto si apprende dagli Uffici del Ministero del Lavoro, guidato da Nunzia Catalfo che avrebbe dovuto firmare il decreto insieme al Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri. La scelta, sarebbe principalmente dovuta alla “necessità di ampliare lo stanziamento a favore dei professionisti”.
Nei giorni scorsi si erano rincorso diverse voci, come per esempio quella di uno stop da parte della Ragioneria dello Stato per problemi di coperture.
Il decreto agosto che potrebbe essere varato la prossima settimana – il 5 e il 6 al momento le date più probabili – dovrebbe chiudere la serie di interventi anti-crisi messi in campo per decreto dal governo. Intanto sui contenuti arriva un warning del Mef e del Ministero del Lavoro: le bozze che stanno circolando in queste ore “non sono da tenere in considerazione. Si tratta di documenti non ufficiali, parziali e provvisori. Il Governo sta lavorando alla versione definitiva del testo in questi giorni”. Dunque ancora nulla è chiaro.
Nei giorni scorsi, poi, Alberto Oliveti, presidente dell’Adepp, l’Associazione delle Casse di previdenza dei professionisti iscritti agli ordini, aveva fatto sapere che le Casse, chiamate dal Governo ad anticipare gli aiuti, “potranno erogare la terza tranche di mille euro solo dopo che saranno stati loro restituiti i 300 milioni anticipati per il mese di aprile”. Ci sarebbe infatti un “problema di liquidità” anche considerato che è stata deliberata la sospensione del versamento dei contributi (alcune Casse fino a settembre, altre a dicembre), in tal modo “riducendo sensibilmente le entrate correnti”.
Le sigle sindacali dei commercialisti, con il placet del Consiglio nazionale, hanno invece proposto ricorso al Tar contro l’esclusione dal Fondo perduto, adducendo anche questione di costituzionalità per contrasto al diritto comunitario e della concorrenza. Mentre l’Europa infatti riconosce la natura di impresa anche ai professionisti, in Italia il contributo è stato previsto solo per le Stp considerate come gli unici soggetti produttori di reddito di impresa.